I nostri partner: Harpo mette la firma al nuovo verde pensile

I nostri partner: Harpo mette la firma al nuovo verde pensile

Approfondiamo ancora la conoscenza dei partner di novacivitas, alcune delle maggiori realtà italiane specializzate nel campo della bio-edilizia, incontrando gli amici di Harpo Spa.

Il gruppo Harpo Spa nasce nel 1897, quando la famiglia di imprenditori triestini Stock inizia a produrre ed esportare in tutto il mondo i cementi Portland. Nel corso degli anni, di generazione in generazione, l’impresa familiare ha acquisito nuove specializzazioni, rappresentate oggi dalle sue divisioni Sandtex, Seic, Verdepensile e Rialto, che le permettono di offrire prodotti e soluzioni tecniche innovative nei campi dell’edilizia e dell’ingegneria civile ed ambientale.

La divisione Verdepensile nasce in particolare dalla grande vocazione tecnica della Harpo Spa, che ha consentito di sviluppare una vasta gamma di sistemi e tecnologie per le coperture a verde e giardini pensili, rivolta ai privati, ad investitori, grandi aziende e ai sempre più numerosi progettisti e paesaggisti che orientano le proprie proposte verso queste soluzioni per i loro clienti. Le tecnologie Harpo consentono tecnicamente di vivere con un orto o un giardino sopra la testa, con la sicurezza di potersi affidare a sistemi certificati e installati a regola d’arte.

Quali caratteristiche dei vostri prodotti li rendono sostenibili?
La sostenibilità del verde pensile Harpo passa per tre capisaldi:

1. Minimizzare la embodied energy. Il nostro substrato “Terra Mediterranea” è totalmente naturale, ci siamo limitati infatti a cercare i migliori lapilli, estrarli, ricomporli nella giusta granulometria e con un attento apporto di sostanza organica. Fatta eccezione di una piccola quantità di torba baltica, i materiali sono tutti italiani mentre nessuno di questi richiede una cottura ad elevate temperature.

2. Massimizzare i benefici. Il più grande investimento di Harpo non è quindi di tipo energetico, ma di tipo intellettuale: un costante e serio impegno nella ricerca e nell’assistenza tecnica, per creare sistemi a verde pensile che richiedano poca acqua, che raffrescano efficacemente le case, che migliorino la gestione delle acque e che contribuiscano a semplificare e dunque risparmiare sul costo ambientale dell’intero edificio riducendo, inoltre, al minimo la manutenzione.

3. Aumentare al massimo la durevolezza del sistema. Su questo aspetto Harpo non accetta il compromesso di ridurre il costo di installazione esternalizzandolo sul costo di gestione, manutenzione e durata del sistema. Per noi, chi decide di regalarsi un giardino pensile, deve poi poterlo mantenere con poca fatica e senza dover mai ritornare sui propri passi a correggere gli errori commessi (qui ulteriori informazioni sul risparmio idrico e sul risparmio energetico).

Qual è l’impronta ecologica dei vostri sistemi? In che modo i vostri prodotti si propongono di ricreare equilibrio tra natura ed artificio?
Il verde pensile rientra tra le misure di compensazione ambientale: non rimpiazza mai un ecosistema naturale con il rischio di lasciare un’impronta ecologica, viene semmai utilizzato per sostituire una superficie edificata e impermeabilizzata. Qui il verde pensile riduce sempre l’impronta ecologica dell’edificio. È doveroso, da questo punto di vista, stimolare il pubblico a superare l’impulso di identificare l’impatto ambientale con quello paesaggistico. Troppo spesso, infatti, si ritiene che se la copertura non è visibile, il verde pensile è inutile. In realtà, l’impatto ambientale ha molte facce: la compromissione del ciclo dell’acqua, l’isola di calore urbana, lo spreco energetico, il consumo di terreno, la riduzione e la frammentazione degli habitat, solo per citarne alcuni. Su tutto questo, e molto altro ancora, agisce il verde pensile. Riportando la natura sul costruito ci facciamo un prezioso e raro dono, la resilienza.

Qual è la visione Harpo del progetto “Coltivare la Città”?
Decine di migliaia di anni fa nacquero le prime forme di agricoltura. Non sarebbe corretto pensare che si sia trattato di una conquista solo dell’umanità: fu invece la nascita di un rapporto reciproco e paritario tra pianta ed essere umano, fu l’inizio di un’evoluzione e di un processo di trasformazione per entrambi e a beneficio di entrambi. Pochi secoli di allontanamento non bastano per cancellare le fondamenta di questo rapporto millenario. Per Harpo Verdepensile, l’atto di “coltivare le città” non è una visione futuristica, è riportare a galla un ricordo, è ritornare alle radici, è riprendere un percorso di evoluzione a vantaggio di entrambi e del pianeta. A questo proposito, è stata messa a punto una linea di substrati specifici “OrtoXmille” per coltivare ortaggi a terra e in copertura.

Come i vostri prodotti aiutano a integrare l’uomo nel suo rapporto con la natura?
I sistemi a verde pensile Harpo sono lo strumento per eccellenza di integrazione uomo – natura. Il nostro moderno stile di vita ha portato ad un’altissima densità abitativa con case spesso ammassate una sull’altra. Lo spazio a terra risulta estremamente ridotto e il trasporto su gomma non lascia spazio alla convivenza con elementi di naturalità. I tetti sono la sola risorsa potenzialmente utilizzabile: ampiamente distribuiti e poco disturbati dall’attività antropica. È qui che l’impegno di Harpo crea un’opportunità imperdibile per la difficile riconciliazione tra urbanizzazione e naturalità, permettendo l’insediamento di una flora autoctona diversificata e di molte specie animali.


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